In questo itinerario ci spostiamo ad ovest / nord-ovet nella provincia di Biella a ridosso delle alpi per ammirare la bellezza dei paesaggi dei monumenti degli edifici storici e per gustare le prelibatezze della zona.
Biella
Si parte in questo nuovo itinerario dal capoluogo di provincia di Biella. Essa è situata ai piedi delle Alpi Biellesi, e la sua esistenza è attestata sin dall’alto Medioevo. Nel corso della sua storia Biella ebbe diverse dominazioni e nell’ Ottocento Biella conobbe un grande sviluppo urbanistico e industriale, divenendo presto nota per le sue industrie tessili.
La città si può suddividere in due parti: Biella alta che corrisponde alla parte antica, e Biella bassa la parte più recente. Le due parti sono collegate da una funicolare. Biella alta è chiamata anche Il Piazzo, borgo medioevale che è considerato il cuore della città e fino al XIX secolo era sede del municipio. All’interno del borgo si possono ammirare spunti architettonici tipicamente medioevali come piazza Cisterna e la duecentesca chiesa di San Giacomo. Il borgo è collegato al resto della città con numerose coste e salite medioevali, ma vi si può accedere più comodamente utilizzando la funicolare.
Tra le tradizioni culinarie sicuramente c’è uno dei dolci tradizionali di Biella è il Pan d’Oropa. Esso risulta inventato nel 1935 da alcune donne della zona e veniva spedito ai soldati in guerra sul fronte etiopico. Oggi il pan d’Oropa è una specialità preparata nei principali forni della città. Altro piatto tipico della tradizione biellese è la Polenta Concia. Viene cucinato con polenta, burro e maccagno.
Santuario di Oropa
Nella città è presente un grande luogo di culto è il Santuario mariano di Oropa, situato a una dozzina di chilometri dal capoluogo nella frazione Oropa, a circa 1.159 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Alpi Biellesi e meta di pellegrinaggi di devozione mariana.
Il santuario di Oropa è un santuario mariano, dedicato alla Madonna Nera, comprende, oltre a un Sacro Monte (il Sacro Monte di Oropa), la chiesa originaria sorta sulla base di un antico sacello e il santuario attuale vero e proprio, dotato di diverse strutture destinate all’ospitalità di fedeli e turisti.
Parco Burcina
Sempre all’interno del comune biellese e un pezzettino nel comiune di Pollone troviamo la riserva naturale del Parco Burcina-Felice Piacenza, un’area naturale protetta di circa 57 ettari istituita nel 1980 con legge della Regione Piemonte. La riserva sorge sul colle, o bric, Burcina e si occupa della tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche della zona. La principale attrattiva della Burcina è la collezione di rododendri che occupa una conca di circa due ettari, e che tra maggio e giugno, durante la fioritura, rappresenta uno spettacolo veramente di eccezione. Sono inoltre presenti numerose conifere e latifoglie esotiche, perfettamente integrate con la vegetazione; si possono ammirare tra gli altri: l’albero dei fazzoletti, diverse cultivar di faggio, sorbo acero, prunus da fiore, pini, abeti, larici, sequoie, cipressi, oltre ad una collezione di rose antiche.Un grande bosco ed un giardino ben caratterizzato: questi sono i due aspetti, solo apparentemente antitetici del Parco Burcina.
Sagliano Micca
Continuando sul percorso dell’itinerario si giunge a Sagliano Micca. Il nome del paese deriverebbe dal nome proprio latino Sallius. Nel 1864 al nome Sagliano venne aggiunto Micca in onore di Pietro Micca, nativo di Sagliano storicamente ricordato per l’episodio di eroismo nel quale perse la vita e che consentì alla città di Torino di resistere all’assedio francese del 1706, durante la guerra di successione spagnola.
Da visitare il Museo Storico Casa di Pietro Micca; la Casa natale di Pietro Micca
Rosazza
Continuando a salire ci si imbatte in uno dei borghi più misteriosi d’Italia, luogo pieno di fascino soprattutto per il suo caratteristico paesaggio architettonico. Un borgo di arte e di cultura con monumenti arrivati fino ai giorni nostri perfettamente intatti e che testimoniano un passato ricco di storia. Il castello è circondato da un ampio giardino e l’ingresso è realizzato tramite un arco in pietra sbrecciata che riproduce l’arco di Volterra, opera etrusca del IV secolo a.C; qui campeggiano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli.
Per le strade del borgo si possono scorgere inoltre numerose rose scolpite, anch’esse simbolo dell’ordine massonico, stelle a cinque punte, clessidre, scale a pioli e anche una svastica, che in quel tempo però non aveva il significato negativo che ha oggi.
In questo itinerario ci spostiamo ad ovest / nord-ovet nella provincia di Biella a ridosso delle alpi per ammirare la bellezza dei paesaggi dei monumenti degli edifici storici e per gustare le prelibatezze della zona.